NOCI – Sabato 3 marzo scorso i fedeli cattolici si sono riuniti in chiesa madre per partecipare alla stazione quaresimale. Un appuntamento a cui hanno preso parte tutte le parrocchie locali rappresentate dai tre parroci don Stefano Mazzarisi, don Vito Gentile e don Maurizio Caldararo e che ha visto officiare la santa messa dal vescovo Giuseppe Favale.
È proprio il vescovo della diocesi Conversano Monopoli a spiegare cos’è e cosa rappresenta la Stazione Quaresimale. «Insieme al Vescovo abbiamo scelto una chiesa succursale qui a Noci che è quella di San Domenico per poi recarci in processione alla chiesa colletta che è quella matrice dove si celebra l’eucarestia. Una processione che non è una processione di devozione come può essere quella di San Rocco o della Madonna della Croce, ma una processione liturgica dove abbiamo espresso in maniera visibile l’identità della Chiesa, la Chiesa è popolo in cammino. Lungo le strade della storia, lungo le strade degli uomini e delle donne la chiesa cammina con la forza della fede e con la ricchezza che possiede che è il vangelo. È evocativo che durante la processione si invocano i santi che oggi vivono la gioia del cielo e noi gli invochiamo per la loro intercessione. La Chiesa pellegrina che siamo noi chiamata ad annunciare il vangelo si fa forte di questa preghiera dei santi che non solo lontani da noi ma vicini a noi e ci incoraggiano. Noi abbiamo camminato insieme ai santi per celebrare l’eucarestia».
Ma il 3 marzo è anche il giorno in cui 100 anni fa nasceva don Nicola Novembre. Nel 1918 viene alla luce Nicola, figlio di Vincenzo Novembre e Maddalena Fusillo, è il settimo di nove figli. Dopo gli studi viene ordinato sacerdote il 10 agosto 1941 a Conversano, sette giorni dopo celebra la sua prima messa solenne in chiesa madre a Noci. Nel 1958 viene nominato rettore del santuario di Santa Maria della Croce e nel 1966 arciprete. Nel 1992 è nominato Prelato d’Onore da papa Giovanni Paolo II (oggi Beato). Si spegnerà il 14 gennaio 2005 a 86 anni.
È sempre il vescovo Favale a tracciarne un profilo-ricordo durante l’omelia: «L’altro motivo che ci vede riuniti oggi è il ricordo del sacerdote e pastore zelante della città di Noci, il mai dimenticato il don Nicola Novembre a 100 anni della sua nascita. Non l’ho conosciuto direttamente ma leggendo quanto è stato scritto su di lui (il riferimento è al Quaderno della Chiesa Madre n. 11 ndr) ho colto quanto don Nicola è stato un uomo impregnato di Dio. Si è speso con la forza dello spirito che agiva in lui affinché la comunità a lui affidata potesse crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Davvero dobbiamo essere fieri qui a Noci e nella nostra diocesi Conversano-Monopoli di aver generato un pastore di tale generosità, che si è dedicato senza misura per far camminare il popolo di Dio nella fedeltà. Pubblicamente voglio rendere grazie a Dio per la presenza oggi e nel passato di questi pastori e chiedo al Signore che ce ne siano tanti di questi pastori. In questa luce io leggo il ministero di don Nicola che oggi stiamo raccontando con affetto, da quelle lettere ho colto che lui è stato veramente innamorato di Gesù Cristo. È vissuto con lui, e morto con lui, e adesso convive con lui per l’eternità. Don Nicola ha svolto alcune opere materiali, come il restauro della chiesa e della casa Lenti oggi sede dell’Azione Cattolica e degli scout ma l’eredità più grande di don Nicola è il suo amore per Cristo. Tra i santi invocati nella processione non vi era il suo nome perché non è santo riconosciuto dalla Chiesa, ma dopo una vita completamente dedicata al ministero lui oggi è in paradiso. Accompagnaci nel cammino della vita, prega per noi don Nicola e facci lavorare sempre per divulgare la parola del Signore perché possiamo portare questa ricchezza agli uomini del nostro tempo, per rendere questa amata città di Noci una città viva dove nell’amore di Cristo si costruisce il futuro di tutti: dei singoli, delle famiglie, e delle comunità».