NOCI – Si è svolta giovedì 6 settembre la cerimonia di premiazione delle opere presentate alla 14ª edizione del Premio Noci per la Storia Locale indetta dalla biblioteca comunale “Mons A. Amatulli” per incentivare lo studio della storia del territorio.
La giuria presieduta dal sindaco Domenico Nisi vanta tra i suoi componenti esponenti illustri come Domenico Blasi (Direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra), Rita Caforio (delegata dal Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia), e i docenti universitari Giuseppe Poli e Pietro Sisto che hanno espresso il loro giudizio a favore del libro “Il restauro del campanile della Chiesa Matrice di Noci: storia, progetto e restauro” (Foggia: Claudio Grenzi editore, 2016).
Ma durante la cerimonia, impreziosita dalla Méditerranée Clarinet Ensemble diretta dal M° Antonio Tinelli, l’organizzazione ha preferito partire dalla terza sezione dedicata a Giulio Esposito premiando gli alunni delle classi IV A e IV B (a.s. 2016-2017) della Scuola primaria “Cappuccini”, per il testo da loro scritto intitolato “I nostri nonni e le tradizioni: viaggio nel passato alla scoperta delle tradizioni di Noci” I.C. Pascoli–1° Circolo di Noci (Noci: Scuola primaria “Cappuccini”, 2017). A ritirare il premio a nome di tutti è stato il dirigente scolastico Giuseppe D’Elia che non ha mancato di ringraziare il lavoro di gruppo delle insegnanti e degli alunni ricordando l’importanza che i nonni rivestono nella società civile. Per la seconda sezione, risultata quella più numerosa con ben tredici opere presentate, il premio va a Franco Antonio Mastrolia per “Agricoltura e industrie indotte in Puglia tra Otto e Novecento: benemeriti, cavalieri del lavoro, imprenditori e aziende agricole” (Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2017). In ultimo per la prima sezione la premiazione alle professioniste Lucia Di Lauro ed Emilia Pellegrino per la pubblicazione del testo sul restauro del campanile della chiesa matrice. Risultata assente Lucia di Lauro, l’altra coautrice ha chiamato a sé tutti coloro i quali hanno collaborato alla realizzazione dell’opera per una foto ricordo.
Inoltre sono state riconosciute menzioni per tre diverse opere: “Canzune quatrigli e brìnnese in dialetto di Noci” di Vittorio Tinelli (Noci: Associazione culturale “Vittorio Tinelli – Parole e cose nuove”, 2017) per la 1^ sezione; “Impastare e rimediare. Arte culinaria ed economia domestica d‟altri tempi: il ricettario consunto e integrato dell’archivio Lenti” (inedito) di Mariella Intini e Maria Rosaria Lippolis, e “Polvere e ombre: una storia lunga 100 anni” (Nepi: Press Up, 2017) di Giacomo Spinelli per la 2^ sezione.
Durante la cerimonia non è passato inosservato l’intervento della giurata Rita Caforio, delegata dal Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia, che osserva come le biblioteche ed i luoghi di cultura in generale stiano assistendo ad una fase di decadimento sia per la mancanza di fondi, sia per il mancato reintegro dei dipendenti che vanno in pensione, «così le biblioteche chiudono», tuona Caforio. «La storia – dice – non è solo quella politica, ma è anche quella sociale, folklorica, gastronomica locale che è molto preziosa».
Il Premio Noci per la Storia Locale si configura come una perla del sapere nell’ambito del territorio regionale non solo per gli alti valori culturali che propone e di cui si fa portavoce, ma di una chiara intenzione di trasmettere alle generazioni future il valore storico della realtà che vivono la Puglia.