NOCI – In occasione dell’ultima Giornata Mondiale del Suolo, la Coldiretti ha lanciato un allarme: “Il consumo del suolo in Puglia è il più alto d’Italia!”. “Secondo le stime – ribadisce sempre la Coldiretti – l’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre un quarto delle terre coltivate per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari”. La Puglia, in particolare, sta vivendo un periodo difficile per il danneggiamento di olivi, mandorli, ciliegi ai quali si aggiungono fenomeni meteorologici sempre più avversi che convivono con un crescente abbandono di suolo…
E’ necessario agire con urgenza per impedire che il suolo, inteso come bene comune e come risorsa non rinnovabile, venga sottratto alla sua consueta utilizzazione agricola e stravolto nelle sue normali connotazioni ambientali.
Il suolo, dunque, va oggi inteso come un patrimonio da salvaguardare, anche qui a Noci: paese che sta perdendo la sua fisiologica connotazione agricola!
Ma cos’è il suolo? Da un punto di vista fisico-chimico, è lo strato più superficiale della crosta terrestre derivante dalla disgregazione e dall’alterazione delle rocce; ma in realtà è qualcosa di più complesso: il suolo è un ambiente vivo. E’ il punto di incontro tra organismi vegetali e organismi animali, capace di ospitare numerosi organismi viventi che, a loro volta lo plasmano e lo trasformano.
Un suolo in buone condizioni contiene fino a un miliardo di microrganismi per grammo e da una a quattro tonnellate di lombrichi per ettaro.
Il suolo di Noci è prevalentemente un suolo calcareo, con PH maggiore di 7,5. Le scarse precipitazioni piovose hanno comunque consentito la precipitazione del calcio reagendo con il carbonato di calcio delle nostre pietre (per intenderci quelle che osserviamo nei muretti a secco) e formando quelle spettacolari formazioni carsiche la cui massima manifestazione la troviamo nelle grotte. Le scarse precipitazioni percorrono il suolo di Noci ma finiscono nel sottosuolo per formare e arricchire le falde. Per questo motivo, i contadini del passato, realizzavano cisterne e sistemi di raccolta per conservare gelosamente le acque piovane…
Per anni anche qui a Noci si è fatto un uso e un abuso incontrollato del suolo e del sottosuolo.
Molti nostri anziani ancora ricordano gli anni in cui si “andava al bosco” per tagliare, in modo sconsiderato, moltissimi alberi presenti nei nostri boschi di fragno…
Oggi, invece, il danneggiamento del suolo e del sottosuolo è particolarmente dovuto all’uso e all’abuso di concimi chimici, diserbanti e antiparassitari.
La nuova concezione introdotta dall’agrologia rispetto all’agronomia classica consiste nel sostituire l’agricoltura predatrice con un’agricoltura durevole.
Si sta facendo strada il concetto di agricoltura sinergica e di permacultura, anche al fine di salvaguardare il nostro suolo e il nostro sottosuolo nell’interesse di ciascuno di noi.
Per chi volesse approfondire queste tematiche, può chiedere alla Redazione di contattarmi.
Per tutti, auspico una maggiore attenzione e una maggiore sensibilità nei confronti del nostro suolo (e sottosuolo) per ricordarci che siamo tutti figli della terra!
DANIELA FUSILLO – Presidente Associazione MurgiAmbiente di Noci (Ba)