NOCI – “Disturbo alla quiete pubblica”. È il reato che la locale Procura della Repubblica contesta al Dama D’Angiò noto locale nocese. Neanche il tempo di portare a casa e festeggiare il successo del D’Angiò Summer Festival che una nuova tegola si abbatte sul wine bar di via B. Petrone.
I carabinieri sono arrivati ieri sera sottoponendo a sequestro l’intero impianto sonoro, compresa la strumentazione del dj che si trovava lì per lavorare, e il gazebo che si affaccia su Piazza Giovanni Paolo II. Il sequestro preventivo a firma del Lgt Lorenzo Zaccaria in esecuzione del provvedimento disposto dalla Procura della Repubblica di Bari arriverebbe a seguito di diverse segnalazioni ed esposti dati dal volume della musica giudicato troppo alto e fino ad orario notturno inoltrato.
Rammarico e sconcerto per il titolare Giovanni Mastropasqua costretto a ridimensionare il personale. «È inaudito ciò che è successo ieri sera – dice l’avv. Giuseppe Sgobba difensore del titolare – parlerò lunedì col GIP». Gli uomini dell’Arma non si sono limitati a sequestrare solo casse e impianto di amplificazione ma anche la struttura amovibile perché “è il luogo da dove la musica fuoriesce in assenza di giusta coibentazione sonora”.
Il bar continuerà a lavorare ma a ranghi ridotti e di sicuro al momento non potrà effettuare servizio all’aperto facendo venir meno un luogo di aggregazione per molti giovani nocesi che trascorrevano lì le ore serali estive.