“Un Due Tre…Stella!”, l’esordio letterario del nocese Giampietro

NOCI – Si intitola “Un Due Tre…Stella!” e segna l’esordio letterario di Agostino Giampietro. Il libro è stato pubblicato a fine luglio dalla Impremix Edizioni di Torino nella sezione narrativa. In Piemonte, precisamente a Biella, Giampietro si è trasferito da anni dove vive e lavora come docente presso il liceo di Cossato anche se è nato a Noci nel 1976. E proprio nella sua città natale lo abbiamo incontrato per capire la genesi del testo che si prefigura quasi come un ponte di collegamento tra l’Uomo e l’Astronomia.

Da dove nasce l’idea di scrivere un libro sulla volta celeste? «E’ un progetto che ho sempre avuto nella testa. In tanti anni, tra studi, divulgazione e didattica, ho raccolto tantissime riflessioni che certosinamente riportavo su un taccuino, con lo scopo preciso di raccoglierle in un contenitore che potesse essere un racconto, un saggio, un semplice opuscolo. Il tutto, ovviamente, condito dall’innata passione, che mi contraddistingue, verso tutto ciò che riguarda l’Astronomia, nei suoi aspetti scientifici, mitologici e letterari».

A quale tipo di pubblico si rivolge questo tipo di libro? «Il libro può essere letto da chiunque. Diversi colleghi a scuola mi hanno esortato a pubblicarlo così, senza limitazioni. Di mio aggiungo che è un libro che vuole rivolgersi in particolar modo ai ragazzi che sviluppano una certa curiosità verso questa affascinante materia. Negli anni mi sono accorto che l’Astronomia viene percepita come qualcosa di distante dal vivere quotidiano. Di terribilmente affascinante ma terribilmente complesso. Ciò è vero solo se si guarda al lato “tecnico” scientifico. Di suo, l’Astronomia è forse la disciplina del sapere più vicina all’uomo comune di quanto non si pensi. La necessità di misurare il tempo, di orientarsi nello spazio, di capire quali sono gli elementi che ci tengono in vita e dove sono stati prodotti. Nell’ultimo capitolo parlo della morte. Un tema delicatissimo. E poi ci sono le domande cosiddette esistenziali. Il cielo è uno specchio. Lo ripeto spesso. L’Uomo ha la possibilità di staccarsi dalle faccende della vita di tutti i giorni e farsi domande più ampie. Ecco. La domanda è ciò che accomuna tutte le persone curiose. E la curiosità non ha nessuna età. Un bambino di V elementare e un anziano di 80 anni potrebbero trovare gradevole e stimolante la lettura di questo testo. Con due piani di lettura: uno apparentemente semplice, immediato. L’altro più profondo, dominio del lettore “riflessivo”. Che non si ferma alle apparenze e rimugina su quanto letto. Si pensi al Piccolo Principe. Per me rimane un modello. Il Piccolo Principe mi ha sempre affascinato per un motivo specifico: puoi rileggerlo 20 volte nella vita, a distanza di anni. E troverai sempre qualcosa di nuovo, di estremamente profondo, a cui non avevi mai pensato prima. Piani di lettura nascosti che emergono con la tua esperienza di vita. Con un linguaggio assolutamente semplice. La grandezza, a volte, sta nelle cose semplici».

All’interno del libro ci sono delle illustrazioni che rimandano proprio al Piccolo Principe. Di chi sono le illustrazioni, e perché si è scelto di non coinvolgere un illustratore professionista? «Le illustrazioni, compresa la copertina, sono opera di una ragazzina di 12 anni, Allegra Granero. E’ stata una scelta consapevole. Inizialmente avevo deciso di rivolgermi a illustratori professionisti. Il libro ne avrebbe sicuramente giovato, in termini estetici e di visibilità. Poi ho scelto di dare fiducia all’imperfezione. Spontanea e vivace. Con due scopi fondamentali: il primo era quello di dare fiducia a una disegnatrice in erba. La possibilità di vedersi pubblicate alcune immagini e trovarle in libreria. Impagabile a quell’età. L’altra, più sottile, diventava la naturale conseguenza: dimostrare ai giovanissimi (ma questo vale per tutti i campi) che è possibile mettersi in gioco e produrre qualcosa di interessante anche senza avere la tecnica adatta. Quella si può acquisire col tempo. Inutile dire che c’è stato tanto lavoro dietro. Dovevo filtrare le mie idee nelle mani di una giovanissima e inesperta disegnatrice. E poi, mi sono anche detto: il mio libro starà in una galleria d’arte o in una libreria di paese? Fate due più due…» (Un, Due Tre…Stella è presente nelle librerie nocesi ndr).

Vi è la possibilità che il libro possa essere presentato a Noci? «Lo spero. Mi piacerebbe perché, pur non essendo più ufficialmente cittadino nocese, ho sempre Noci nel cuore. E l’idea di presentare un pezzo della mia vita, attraverso le pagine di un libro, nel paese che la vita me l’ha donata, è assolutamente impagabile».

Ha intenzione di dare alle stampe un secondo libro, magari un sequel di “Un due tre… stella!”? «L’entusiasmo c’è. Le idee pure. Sì, sto già raccogliendo materiale per un possibile, futuro, secondo progetto editoriale. Ma…adesso mi godo il mondo di Anna, la protagonista del racconto. Che, a proposito, è una bambina realmente esistente. Tutto ciò che ho descritto nel libro prende spunto da episodio verosimili. Dialoghi immaginari immersi però in una cornice, vissuta, del tutto reale».

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