NOCI – E’ la tradizione più attesa dell’anno. E’ la nascita di Gesù, l’evento degli eventi, il rito dal forte significato religioso che da millenni emoziona grandi e piccini. Le strade sono addobbate, tutto si colora, tutto brilla. Natale è festa, Natale è culto che celebra la famiglia, le relazioni, lo stare insieme. Concetti che quest’anno stridono terribilmente con le misure connesse all’emergenza Covid-19. Non possiamo abbracciarci, non possiamo godere del sorriso occultato dalle mascherine delle persone che amiamo, non possiamo stringerci le mani in chiesa, non possiamo pranzare assieme e non possiamo sentire il chiasso dei più piccoli che corrono per casa. Non ci saranno tombolate infinite ed estenuanti né nonne continuamente vicino ai fornelli. E improvvisamente capiremo il vero valore di tutto quello che abbiamo sempre dato per scontato. Sì, perché le mancanze si fanno più forti durante le festività.
Milioni di persone trascorreranno il giorno di Natale in totale solitudine e tante altre dovranno fare i conti con il dolore insopportabile e straziante, quello che può provare solo chi ha perso un figlio, un genitore, un fratello o un amico, proprio a causa del virus.
Sperimenteremo la tristezza, un’emozione forse dovuta in questi casi ma che tuttavia non deve spaventarci: la tristezza non è pericolosa, al contrario dobbiamo imparare a concedercela, a viverla, ad attraversarla tutta e fino in fondo per poterla vincere, per poterla superare, per farla uscire più rapidamente dalla nostra anima.
Nonostante l’esibizione di felicità che ci viene propinata dai mass media, non esiste nessuna imposizione sentimentale. Ciascuno ha il diritto di vivere questa ricorrenza con le emozioni che ha nel cuore. Senza timore, senza vergogna, ma senza isolarsi oltre quello che ci viene richiesto.
In questo giorno più che mai un gesto semplice può davvero fare la differenza: una telefonata, una videochiamata, un sentito messaggio vocale, un “ti voglio bene” servirà a ridurre il disagio e a migliorare lo stato d’animo di noi stessi e dei nostri cari. La tanto condannata tecnologia è attualmente fondamentale per combattere la distanza fisica e fornire attenzioni di vitale importanza.
Nel momento storico in cui la vicinanza rappresenta un pericolo, i festeggiamenti più dimessi e più intimi sono una soluzione necessaria.
Occorre riorganizzare le giornate, le abitudini, persino le tradizioni. Occorre reinventare il tempo: anche oggi, soprattutto oggi, dedicati ad attività piacevoli come guardare un film, ascoltare musica, leggere un libro, fare un puzzle. E coccolati, impara ad amarti: non c’è regalo migliore che tu possa farti.
Sarà un Natale diverso, in un mese diverso, in un anno diverso… ma Gesù è lo stesso di ieri, oggi e domani. Egli nascerà ugualmente nei nostri cuori e con Lui anche la speranza di un avvenire migliore.
Simona Intini