NOCI – «Che fretta c’era maledetta primavera» cantava Loretta Goggi nel 1981. E a 37 anni di distanza, questa affermazione sembra più vera che mai. A due giorni dall’inizio della primavera astronomica e a ber 22 giorni dall’inizio della primavera metereologica, la neve ha fatto capolino per la seconda volta sulle nostre colline, facendo un bel bis “coi fiocchi”. Molti non si aspettavano un secondo incontro ravvicinato con la Dama Bianca e per la felicità degli amanti del freddo è stata una vera e propria sorpresa ritrovarsi il proprio paese imbiancato in una stagione che dovrebbe preannunciare tutt’altro. Parafrasando, quindi, lo slogan di una vecchia pubblicità di gelati, «two is megli che one». Ma non è la prima volta che nevica nella prima stagione dell’anno. Nell’ormai lontano 2003, la neve fece capolino il sette di aprile, imbiancando il nostro paesaggio a primavera inoltrata.
Il 22 marzo, invece, una perturbazione ha portato aria fredda e maltempo in tutto il sud Italia, con piogge sulle colline più alte e pioggia su pianura e coste. Per quanto riguarda la Puglia, le nuvole cariche d’acqua provenienti dall’Africa hanno dapprima bagnato la regione con precipitazioni di pioggia mista a sabbia. Mentre dalle prime ore del pomeriggio, nei maggiori rilievi pugliesi come Gargano, Subappennino Dauno e Murgia, la pioggia si è trasformata in neve, complice il calo termico che ha fatto registrare temperature vicino allo zero e sotto la media stagionale. Ininterrotta è stata la precipitazione nevosa che ha caratterizzato il nostro territorio, imbiancando fino a notte fonda alberi, case e strade. L’aria non secca, però, non ha permesso un lavoro certosino, tanto da non far attaccare e accumulare la neve, sciogliendosi a contatto con il suolo bagnato. Già dalla mattinata del 23 marzo le precipitazioni assenti hanno fatto sciogliere la poca neve caduta, nonostante ancora le basse temperature.
Malgrado il freddo, un lato positivo c’è. Infatti, quale modo migliore per festeggiare la Giornata Mondiale dell’acqua con pioggia e neve? Il 22 marzo di ogni anno è il giorno scelto dalle Nazioni Unite per sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo su un bene prezioso e limitato che ogni anno, per la sua assenza, fa registrare diverse morti. Grazie alle abbondanti precipitazioni cadute nei giorni scorsi, gli invasi della Puglia e della Basilicata sono ritornati a riempirsi, nella speranza che non accada un’emergenza idrica come quella avvenuta gli scorsi anni.
Teniamoci pronti, però, a dire addio al freddo. A partire da aprile le temperature si stabilizzeranno con le medie stagionali e il caldo inizierà a prendere man mano il sopravvento, per la gioia di tutti coloro che preferiscono l’estate all’inverno. Certo non è detta l’ultima parola e ancora tutto può succedere, ma la neve dovrebbe ritornare nel suo letargo e risvegliarsi fra 8 mesi. La prossima incognita meteorologica rimane Pasquetta, giorno di scampagnate e gite fuori porta, nella speranza di una giornata non troppo afosa ma quantomeno primaverile.