Variante XE: timori e conoscenze attuali

Nell’ultimo mese si sta assistendo, sempre più, alla circolazione di una nuova variante del Covid-19 (SRS-CoV-2): la variante XE. Secondo i virologi, si tratterebbe di una variante ricombinante, cioè “figlia” delle varianti Omicron BA.1 e Omicron BA.2. Mutazioni ricombinanti, infatti, emergono quando un paziente viene infettato da più varianti di un virus (SRS-CoV-2, in questo caso) che si “mescolano” dando origine ad un virus “nuovo”. L’Ukhsca, l’Agenzia Sanitaria Britannica, ha rilevato lo scorso 19 gennaio il primo caso al mondo della variante XE. Oggi si registrano 637 casi nel Regno Unito ed altri 100 circa in tutto il mondo, per un totale di 763 casi a livello globale.

I primi tassi di diffusione della variante XE non erano significativamente differenti da quelli della diffusione della variante Omicron BA.2. Tuttavia, i dati epidemiologici più recenti, risalenti al 16 marzo 2022, fornitici dall’Agenzia Sanitaria Britannica, hanno riportato un tasso di crescita del 9,8% superiore a quello di Omicron BA.2.

Tuttavia, l’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, ha esplicato che finché non verranno registrate «significative differenze nella trasmissibilità» del virus mutante «e nelle caratteristiche della malattia» che esso provoca, «inclusa la gravità», la variante XE verrà considerata una variante facente parte della «famiglia Omicron».