NOCI – Questo titolo, che racchiude il sedicente gesto del politico triestino, sta facendo molto scalpore in questi giorni. Il signor Polidori, portato alla ribalta dai social, è un cinquantenne imprenditore, laureato in economia, padre di famiglia, innamorato della Triestina e del suo simbolo, l’alabarda, un arma dalla tagliente da ambo i lati.
Una estensione di fallica minacciosità. Il signor Polidori non appare esattamente come umanista o poeta, luminare o filantropo di grande fama. È un buon uomo, che cerca di fare del suo meglio, nel perimetro delle sue convinzioni. È un signore che nel suo racconto su facebook evoca alcuni tratti del Puer, per la carica di energia, un pizzico di irriverenza e la leggerezza dell’atteggiamento ludico (ma anche inconsistente) nel buttare le coperte del clochard e vantarsene. Atteggiamento malvagio? Potrei essere d’accordo se lo avesse fatto senza farlo sapere in giro, invece lo ha detto su facebook, il posto meno discreto al mondo. Forse un gesto più infantile che malvagio; spesso tipico di chi cerca attenzione.
Sembrerà strano, ma mi sento di essere vicino al vicesindaco di Trieste, di guardarlo con tenerezza e simpatia, facendogli arrivare un mio abbraccio, una carezza. Anche il simpatico dio Hermes (Mercurio per i latini) possedeva una alabarda e faceva simili dispettucci. Diciamo che il sedicente gesto trova dei riferimenti archetipici che non stiamo qui a giudicare.
Di certo, se il vicesindaco Polidori fosse qui con me, davanti ad un the caldo o una focaccia di sponsali, gli parlerei di aidòs e di hybris. Signor Vicesindaco della bellissima Trieste, lei saprà certamente che Aidòs signifca pudore, modestia, rispetto verso gli uomini e gli dèi. Aidòs è la soggezione che l’uomo prova nel varcare un limite (sociale o interno). Saprà anche che hybris significa scavalcamento del limite posto dagli dèi agli uomini.
Un atto contro l’aidòs, per chi ci crede, va contro la legge umana, ma anche contro quella divina e della natura. Un atto offensivo contro un vecchio, un bambino, un ospite, un indifeso è un atto di hybris. È un atto visto dall’invisibile schiera degli dèi, quelle entità presenti nel nostro immaginario inconscio, è un atto quindi contro la nostra stessa natura, una bordata di alabarda contro il segno del limite interiorizzato che abbiamo tutti noi.
Vede Vicesindaco, dicono che Achille dopo aver ucciso Ettore in un lecito scontro ne trascinò il corpo intorno alle mura di Troia, mostrandosi così uomo senza Aidòs, senza vergogna. Noi uomini, noi padri, possiamo scegliere di vivere nel perimetro dell’aidòs o dell’hybris, possiamo scegliere di combattere gli indifesi o i mafiosi, possiamo scegliere. Possiamo scegliere Vicesindaco.