NOCI – “Il fumo è come una bella donna, l’ami ma ti rendi conto che non è quella giusta per te. La lasci. Poi cominci a vagheggiarla, ti rendi conto che la tua giornata è triste senza di lei. E pian piano dimentichi guai e tormenti, incominci a scriverle, a pregarla di tornare con te. L’amore fa male, ma la mancanza d’amore ancora di più.” Ce l’aveva raccontata così David Lynch, il cinematografo statunitense che ben comprese il significato ed il valore di una dipendenza.
Inutile negarlo, il rituale è inebriante: sfilare la sigaretta dal pacchetto, portarla alla bocca e assaporarne l’essenza a piccole dosi, tiro dopo tiro fino a consumarla.
Un non lontano studio dell’Università della Florida del Sud lo aveva già preannunciato: buonumore e relax sono i regali che il fumo promette. E c’è di più: pare che fumare conceda la sensazione di poter controllare gli eventi esterni nonché sé stessi e le proprie dinamiche interiori. Una stampella psicologica insomma pronta a intervenire quando si comincia a zoppicare.
Del resto, sopperire ad una mancanza o ad un disagio è la regola della sopravvivenza. Sin da piccoli ci hanno abituato a pensarla così e ce ne siamo convinti crescendo a pane e Braccio di ferro che mangiava i suoi spinaci per fronteggiare le avversità. E la sigaretta ben si presta a questo scopo. L’unico problema è che si tratta di una strategia disadattiva, dannosa, altamente deleteria.
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale il 18 gennaio 2016 del decreto legislativo sui tabacchi, è entrata in vigore dal 2 febbraio la nuova normativa posta in essere al fine di tutelare soprattutto i giovani e dissuadere dalla pratica del fumare.
Più che una legge sono sentenze senza appello: vietato accendere una sigaretta in macchina se presenti sono minori o donne in gravidanza; niente fumo davanti agli ospedali; immagini – shock sui pacchetti; tolta la licenza a chi vende ai minori; fuori dal circolo pacchetti da 10 (in quanto meno cari e più accessibili); al bando le sigarette aromatizzate; maxi multe per chi getta i mozziconi a terra o in acqua.
Il presidente Codacons Carlo Rienzi ha commentato così: “Si tratta di misure senza dubbio positive per contrastare il fumo e ridurre i troppi decessi che si registrano in Italia a causa del tabacco (circa 80.000 ogni anno). Tuttavia da soli questi provvedimenti non bastano. Occorre infatti incrementare i controlli specie sul fronte dei luoghi pubblici. Ricordiamo infatti che la legge Sirchia sul fumo, dopo un primo periodo di rigida applicazione, è stata progressivamente disattesa, al punto che oggi nelle discoteche e nei pub italiani si fuma in tutta tranquillità nonostante i divieti”.
In definitiva, dove si potrà fumare? In casa propria, sempre che chi indossa i pantaloni lo permetta.