Xylella, monitoraggi anche a Noci

NOCI – Si espande la zona di controllo e monitoraggio della xylella arrivando a lambire le campagne nocesi. Secondo quanto riportato da “la Repubblica – Bari” la nuova zona cuscinetto si è espansa fino al sud-est barese coinvolgendo i territori di Noci, Turi, Acquaviva delle Fonti, Gioia del Colle e Valenzano.

I tecnici dell’Arif, a cui è stato demandato dalla Regione Puglia il lavoro di monitoraggio, sarebbero quindi a lavoro in questi giorni nelle campagne nostrane per verificare se vi siano ceppi di innesto dell’insetto vettore che ha causato la moria di centinaia di piante in Salento e nel brindisino. Fino al 31 agosto gli ispettori Arif hanno effettuato 38.428 ispezioni, pari a circa i 4/5 dell’intera “Zona cuscinetto” a cavallo delle province tra Taranto e Brindisi coinvolgendo i comuni di Brindisi, Ceglie Messapica, Cisternino, Crispiano, Fasano, Grottaglie, Locorotondo, Martina Franca, Montemesola, Ostuni, Statte, Taranto.

La notizia del monitoraggio applicato alle compagne nocesi è confermata dal presidente di Confagricoltura Bari Michele Lacenere che però avverte: «nessun allarmismo, i monitoraggi vengono svolti in virtù della prevenzione sugli alberi presenti nel nostro territorio. Gli agricoltori siano collaborativi e pronti a segnalare tempestivamente eventuali sofferenze delle piante».

Intanto da Bruxelles arrivano buone notizie per gli agricoltori brindisini e salentini già colpiti. Nell’area dichiarata infetta da xylella fastidiosa potranno essere reimpiantate specie di ulivo diverse da quelle colpite dal batterio. Inoltre la UE ha promosso anche la possibilità di non abbattere le piante monumentali non contaminate da xylella che si trovano nei 100 metri da una pianta infetta, a patto che vengano protette dal vettore e ispezionate periodicamente, e la possibilità di movimentare le tre varietà di vite non suscettibili al batterio (Negramaro, Primitivo e Cabernet Souvignon) senza sottoporle a costose termoterapie. Una boccata d’ossigeno per il settore olivicolo che in Salento stava per collassare quasi del tutto.

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