NOCI – Con l’incontro di venerdì 3 marzo si è conclusa la fase preliminare del Piano Integrato del Paesaggio Zoccoli di Pietra, uno sportello di ascolto per valorizzare il nostro territorio, il quale presenta caratteri di alto valore naturalistico e paesaggistico. Alberobello, Martina Franca e Noci sono i comuni che si sono uniti al fine di creare un Piano Integrato, i quali hanno ospitato 12 incontri, quattro per comune, su tematiche diverse ma strettamente collegate fra loro come Agricoltura e Zootecnia, Sociale, Lavoro, Formazione, Servizi e Turismo, Infrastrutture, Mobilità e Energia, Qualità Ambientale, Rigenerazione Territoriale e Recupero Architettonico.
«Il prossimo step del Piano è la costruzione del quadro conoscitivo ambientale per poter affrontare la fase interpretativa dei dati raccolti», spiega in un’intervista al nostro giornale l’architetto coordinatore del Piano Integrato Giancarlo Mastrovito. Inoltre «ritengo più che positiva l’esperienza perché è alternativa al nulla. Infatti la scelta di affrontare questo impegno abbastanza articolato e gravoso è stata funzionale per poter raggiungere le comunità coinvolte in più momenti e su questioni diverse e cominciare ad abituarle ad una attività che sappiamo non proprio completamente esercitata. Infatti sul nostro territorio non conosciamo ancora esperienze e risultati soddisfacenti nell’ambito dell’esercizio della partecipazione ai piani e talvolta non solo per responsabilità di chi vorrebbe promuoverla. Viviamo ancora con una certa difficoltà civica il diritto/dovere di partecipare e talvolta scambiamo questi momenti per occasioni di protesta ideologica o politica». Per questo agli incontri già effettuati potrebbero aggiungersene altri utili «per l’esercizio della partecipazione attiva e quindi momento culturale per la città per riconoscere e riconoscersi e costruire relazioni. La partecipazione in fase preliminare è stata una opportunità e una attività culturale che non tutti sono stati pronti a cogliere».
«Nell’ottica della crescita e dello sviluppo sociale, però, ritengo che nonostante momenti di “scarsa partecipazione”, nonostante la chiamata, valga sempre la pena incontrarsi e raccordarsi per scoprire e scoprirsi. Quindi considero il lavoro svolto con bilancio positivo che in seguito si arricchirà continuamente, sino alla stesura del piano definitiva». Infatti dei quattro incontri nocesi solo il secondo e il quarto, svolti di pomeriggio hanno riscontrato più partecipazione. Solo il primo incontro però è stato cancellato e rinviato a data da destinarsi. «Per quanto riguarda il primo incontro su agricoltura e zootecnia rinviato a nuova data ci è stato comunicato che è intendimento dell’amministrazione comunale di Noci riaggiornarlo. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità tenendo conto che questo sportello d’ascolto è costantemente aperto e che alcune associazioni di categoria di competenza barese sono già venute ad Alberobello ed hanno già manifestato orientamenti e contributi al procedimento».
Inoltre nei vari incontri poche le associazioni di categoria chiamate a partecipare al Piano. «Per quanto riguarda la partecipazione a Noci il problema è analogo nonostante il dato negativo dell’affluenza. Infatti può essere questo l’elemento indicatore della comunità nocese che ancor di più è poco abituata a forme di democrazia partecipata. Queste “prove tecniche di trasmissione” di partecipazione a Noci hanno dimostrato quanto sia da consolidare il legame tra pubblica amministrazione e cittadino e soprattutto in ambito di fiducia reciproca. Il Piano, nonostante la diffidenza “montanara” può rappresentare anche uno strumento pedagogico per migliorare e far crescere il patto tra amministrazione e cittadino, proprio attraverso la riflessione sul piano e gli obiettivi da raggiungere. Da questo, però, sono escluse le forme estreme di maleducata protesta che considerano la partecipazione esercitabile anche in assenza di educazione e rispetto reciproco».